Cos’è il bilancio di sostenibilità? Una guida chiara e concreta

Giulia Tripaldi
August 26, 2025
5 min read

Cos'è il bilancio di sostenibilità?

Il bilancio di sostenibilità è un documento attraverso il quale un’impresa, un ente o un’organizzazione comunica in modo trasparente gli impatti ambientali, sociali ed economici delle proprie attività. Non si limita a riportare dati finanziari, ma integra informazioni su temi come il consumo di risorse, le emissioni di CO₂, le condizioni di lavoro, le politiche di inclusione, i rapporti con la comunità e gli obiettivi futuri legati allo sviluppo sostenibile. In questo modo, il bilancio di sostenibilità diventa uno strumento di rendicontazione e dialogo con stakeholder, investitori e cittadini, dimostrando l’impegno dell’organizzazione nel creare valore non solo economico, ma anche sociale e ambientale.

Quando è obbligatorio redigerlo?

Ogni tanto la sostenibilità aziendale sembra un concetto astratto, ma il bilancio di sostenibilità è qualcosa di concreto, con regole precise. In Europa, l’obbligo è graduale: già dal 2014 la Direttiva NFRD imponeva che certe grandi imprese comunicassero aspetti ambientali, sociali e di governance. A partire dal 1º gennaio 2017 le aziende con più di 500 dipendenti dovevano iniziare a conformarsi.

Oggi, grazie alla più recente direttiva CSRD, entrata in vigore nel 2023, i criteri si sono estesi. Le aziende che superano almeno due dei seguenti limiti: 250 dipendenti, 50 milioni di ricavi o 20 milioni di attivo, saranno obbligate a redigere il bilancio da gennaio 2025, per pubblicarlo con i dati del 2026. Progressivamente, anche le PMI quotate e le società extra-UE con fatturato rilevante in Europa sono coinvolte.

In sostanza: il momento è già arrivato. Così facendo, l’Europa punta a coinvolgere decine di migliaia di aziende.

Chi redige il bilancio di sostenibilità?

Può sembrare una formalità, ma redigere questo report è un’operazione complessa che richiede competenze specifiche, sia tecniche che strategiche. Il documento può essere redatto da una figura interna, se l’azienda dispone di un profilo esperto in sostenibilità, oppure affidato a consulenti esterni qualificati.

Spesso è una persona con formazione specialistica, in grado di padroneggiare framework come i GRI Standards o gli ESRS, e capace di comprendere la mission dell’impresa e trasformarla in dati chiari, credibili e utili.

Quali sono i 4 pilastri della sostenibilità aziendale?

Per capire perché fare il bilancio di sostenibilità non è una scelta gratuita, basta considerare i suoi pilastri essenziali, che riflettono la triplice dimensione ESG, con un focus strategico:

Ambientale: misura l’impatto su risorse naturali, emissioni, biodiversità.

Sociale: valuta benessere dei lavoratori, inclusione, diritti umani.

Governance: riguarda trasparenza, etica, controllo.

A questi tre si aggiunge una dimensione strategica: il valore generato nel tempo. Ogni bilancio efficace racconta la storia di un’azienda che non guarda solo ai profitti, ma considera le conseguenze delle proprie scelte, sul territorio e sulla reputazione.

Perché si redige (o non si redige) il bilancio di sostenibilità?

Per molte aziende il bilancio è ormai inevitabile, ma non sempre piace. Eppure, chi decide di anticiparlo rispetto alla normativa scopre che non è solo un obbligo:

  • Accesso al credito e ai finanziamenti ESG diventa più semplice: i fondi sostenibili richiedono trasparenza.
  • Reputazione e fiducia si costruiscono più facilmente: un report ESG coerente rafforza il rapporto con clienti e partner.
  • Efficienza operativa: analizzare consumi e impatti aiuta a ridurre costi e sprechi.

Ma esiste anche chi procrastina: la complessità, i costi iniziali, la paura di esporsi possono scoraggiare. Tuttavia, non adeguarsi oggi significa rischiare sanzioni e trovarsi impreparati verso il mercato.

Funzionano davvero questi bilanci?

Sì, funzionano… se fatti bene. Non basta raccogliere dati e presentarli in un PDF patinato: serve credibilità, standardizzazione e verifica indipendente. Un bilancio di sostenibilità efficace nasce da un’analisi approfondita, dalla raccolta di indicatori misurabili e dalla capacità di tradurre numeri in azioni concrete. Il rischio reale è il greenwashing, quando le dichiarazioni di sostenibilità restano vaghe, difficili da verificare e spesso scollegate dalle attività quotidiane dell’impresa.
Abbiamo già spiegato su Abouthat come il Green Deal e le direttive europee abbiano imposto criteri più rigorosi per evitare “reporting cosmetici”. Oggi, con l’introduzione degli standard ESG (Environmental, Social, Governance) e l’obbligo di revisione esterna in molti settori, il bilancio di sostenibilità diventa uno strumento strategico. Non serve solo a comunicare valori, ma a migliorare processi, attrarre investitori, ridurre rischi e creare fiducia con clienti e comunità. Se usato con rigore, diventa una bussola per orientare scelte aziendali e verificare i progressi reali verso obiettivi di lungo periodo.

Impatto aziendale e sociale: esempi concreti

In paesi come l’Italia, aziende di medie dimensioni hanno iniziato a redigere il bilancio di sostenibilità per attrarre investitori, nelle regioni che puntano su turismo responsabile o produzioni locali a basso impatto.

In Germania, dove la regolamentazione è già avanzata, molte aziende integrano il bilancio ESG nel marketing e nelle relazioni sindacali, usandolo come strumento di innovazione interna. In Francia, alcuni brand usano il bilancio per costruire fiducia verso i consumatori attenti.

È uno strumento in linea con un mondo sostenibile?

Assolutamente sì, ma solo se è: integrato, strategico e trasparente. Deve essere concettualmente e formalmente integrato nella strategia aziendale, non vissuto come un costo o un adempimento burocratico.

Un buon bilancio di sostenibilità mostra dove si può migliorare e come evolvere, coinvolgendo tutte le funzioni aziendali e rendendo pluriennale l’attenzione agli impatti reali.

perché il bilancio di sostenibilità è un’alleanza con il futuro

Il bilancio di sostenibilità è molto più di un documento obbligatorio: è la voce dell’azienda che racconta il suo rapporto con l’ambiente, la società e il proprio modello di governance nel lungo termine.

Redigerlo seriamente significa mettere l’impatto al centro, trasformando l’obbligo normativo in un’opportunità concreta di crescita, resilienza e leadership sostenibile.

In un contesto dove clienti, investitori e istituzioni chiedono sempre più trasparenza, le imprese che sapranno affermare la loro credibilità vinceranno. La sostenibilità diventa non una limitazione, ma un catalizzatore di valore.

Fonti

Giulia Tripaldi
August 26, 2025
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