Energia Verde: L’Accordo Italia-Albania-Emirati Arabi e le sue Implicazioni

Giulia Tripaldi
January 28, 2025
5 min read

Il 15 gennaio 2025, durante il summit sull’energia ad Abu Dhabi, l’Italia, l’Albania e gli Emirati Arabi Uniti hanno siglato un accordo di cooperazione che mira a realizzare un progetto audace: una nuova interconnessione energetica tra le due sponde dell’Adriatico. L’obiettivo è produrre energia verde in Albania ed esportarne una parte in Italia, grazie a un cavo sottomarino. Giorgia Meloni, premier italiana, ha definito questo progetto “una pietra miliare nella diplomazia energetica”.

Cosa prevede l’accordo?

Al centro dell’intesa vi è la costruzione di un’infrastruttura strategica: un cavo sottomarino che collega l’Albania all’Italia, alimentato dalla produzione di energia rinnovabile albanese, supportata dagli Emirati Arabi Uniti. Questo progetto punta a sfruttare risorse come il fotovoltaico e l’idroelettrico, garantendo una fornitura energetica sostenibile e contribuendo a ridurre la dipendenza italiana da fonti fossili.

Ma cosa significa realmente questo per l’Italia e per l’Europa?

Un beneficio strategico per l’Italia e l’Europa?

L’accordo rafforza il ruolo dell’Italia come hub energetico del Mediterraneo, posizionandola strategicamente per favorire la connessione tra i Balcani e l’Unione Europea. Inoltre, si integra nell’Agenda europea per la neutralità climatica entro il 2050, contribuendo ad aumentare la produzione e la distribuzione di energia verde.

Nonostante ciò, esistono preoccupazioni geopolitiche. L’Albania potrebbe diventare troppo dipendente dagli investimenti stranieri per il proprio sviluppo energetico, mentre l’Italia dovrà bilanciare i vantaggi economici con la necessità di preservare la sovranità energetica.

Impatto sugli ecosistemi marini: sostenibilità e criticità

La realizzazione del cavo sottomarino solleva delle questioni sull’impatto ambientale. Gli ecosistemi marini del Mar Adriatico, già soggetti a pressioni dovute all’inquinamento e alla pesca intensiva, potrebbero essere ulteriormente danneggiati dalla costruzione e dalla manutenzione dell’infrastruttura. Studi recenti mostrano che i cavi sottomarini possono disturbare i fondali, alterare gli habitat bentonici e interferire con le migrazioni di specie marine. Per garantire che il progetto sia realmente sostenibile, sarà fondamentale condurre valutazioni ambientali rigorose e adottare tecnologie che minimizzino questi impatti.

Una svolta o una sfida?

L’accordo rappresenta una grande opportunità per promuovere la transizione energetica e rafforzare la cooperazione internazionale, ma solleva questioni critiche. Mentre questo progetto mira a costruire un futuro energetico più sostenibile, è necessario chiedersi: l’Italia e l’Europa sapranno sfruttare questa occasione per guidare un cambiamento reale o rischiano di trovarsi vincolate da nuove dipendenze e sfide ecologiche?

Fonti:

Giulia Tripaldi
January 28, 2025
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