Microrganismi: la rivoluzione delle bioplastiche

Giulia Tripaldi
October 30, 2024
5 min read

L’inquinamento da plastica è uno dei problemi ambientali più gravi che affrontiamo oggi. Ogni anno, oltre 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, causando gravi danni agli ecosistemi marini, rendendo evidente l’urgenza di trovare soluzioni più sostenibili. Le bioplastiche offrono una soluzione promettente, e un ruolo chiave lo giocano proprio i microrganismi, in particolare i batteri, che possono produrre bioplastiche biodegradabili attraverso processi naturali.

Cosa sono le bioplastiche derivate dai batteri?

I batteri, in determinate condizioni, possono produrre poli-idrossialcanoati (PHA), una forma di bioplastica completamente biodegradabile. Il PHA si forma naturalmente quando i batteri vengono messi sotto stress. Questo materiale si decompone completamente entro 6-12 mesi, senza lasciare microplastiche o residui tossici, rendendolo un’alternativa ecologica alla plastica tradizionale.

I benefici delle bioplastiche batteriche

Le bioplastiche derivate dai batteri presentano una serie di vantaggi importanti rispetto alla plastica convenzionale. Innanzitutto, a differenza delle plastiche tradizionali, che possono rimanere nell’ambiente per secoli, queste bioplastiche sono completamente biodegradabili. Inoltre, si decompongono naturalmente in tempi relativamente brevi, riducendo così il rischio di microplastiche, che impiegano fino a 450 anni per degradarsi completamente.

Un altro aspetto rilevante è la produzione sostenibile di queste bioplastiche. I batteri possono essere alimentati con materiali organici di scarto, il che consente di utilizzare risorse che altrimenti verrebbero sprecate. Questo approccio riduce l’uso di risorse non rinnovabili e riduce anche del 30-80% le emissioni di gas serra rispetto alla produzione di plastica tradizionale.

Infatti, le bioplastiche batteriche contribuiscono a una significativa riduzione dell’uso di risorse fossili, non dipendendo, a differenza delle plastiche convenzionali, da combustibili fossili, riducendo così la nostra impronta di carbonio e contribuendo alla lotta contro i cambiamenti climatici.

Innovazioni e ricerche attuali

Le bioplastiche batteriche offrono una soluzione promettente e rappresentano un’alternativa sostenibile che potrebbe rivoluzionare il nostro approccio ai materiali utilizzati nella vita quotidiana. Numerose innovazioni stanno accelerando la produzione di bioplastiche batteriche. Uno studio riportato da Nature ha evidenziato come l’ingegneria genetica dei batteri possa aumentare la resa di PHA, portando a una riduzione dei costi di produzione fino al 50%. Tra le aziende che stanno investendo in questa tecnologia troviamo Mango Materials, una start-up che utilizza il gas metano per alimentare i batteri e produrre bioplastiche. Anche Bio-on, azienda italiana leader nel settore, sta lavorando a soluzioni su scala industriale per rendere queste bioplastiche più accessibili.

Sfide e prospettive future

Nonostante i progressi, ci sono ancora alcune sfide da affrontare. Al momento, produrre bioplastiche batteriche costa circa il 20-50% in più rispetto alla plastica tradizionale, a seconda della scala di produzione. Tuttavia, la ricerca sta facendo passi avanti e potrebbe rendere questi materiali più economici in futuro. Inoltre, nuove tecniche di produzione, come l’uso di rifiuti organici per nutrire i batteri, potrebbero migliorare l’efficienza del processo, riducendo i costi complessivi.

Un mondo senza plastica convenzionale: sogno o realtà?

La produzione di bioplastiche attraverso i batteri è una vera rivoluzione nel settore dei materiali sostenibili, ma siamo solo all’inizio. Se da un lato possiamo intravedere un futuro in cui la plastica tradizionale verrà sostituita da materiali ecologici e biodegradabili, dall’altro dobbiamo essere consapevoli che ci sono ancora sfide economiche e tecnologiche da superare. Affidarsi completamente alla biotecnologia non è una soluzione immediata, ma una promessa che richiede tempo e investimenti. La possibilità di ridurre drasticamente l’inquinamento ambientale è reale, ma dipenderà dalla nostra capacità di accelerare queste innovazioni e renderle accessibili su larga scala. Solo allora potremo davvero sperare in un mondo più pulito e sostenibile, in cui le bioplastiche non siano solo un’alternativa ma la norma.

Giulia Tripaldi
October 30, 2024
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