Alternativa all’elettrico: una tecnologia di cui nessuno parla

Cosimo Squillante
April 11, 2025
5 min read

Nel dibattito sulla mobilità sostenibile, spesso si contrappongono due tecnologie considerate "pulite": le auto elettriche (BEV, Battery Electric Vehicles) e le auto a idrogeno (FCEV, Fuel Cell Electric Vehicles). Ma qual è davvero la più sostenibile? E soprattutto: cosa dicono i dati scientifici?

Efficienza energetica: qui vince l’elettrico

Un’auto elettrica converte circa il 77% dell’energia immagazzinata nella batteria in movimento reale. Al contrario, un’auto a idrogeno spreca energia in più fasi: produzione, compressione, trasporto e riconversione in elettricità. Il rendimento netto scende così intorno al 30-40%.

Emissioni nel ciclo di vita: dipende dalla fonte energetica

Quando si parla di auto elettriche o a idrogeno, è fondamentale considerare non solo le emissioni allo scarico (che in entrambi i casi sono nulle), ma soprattutto quelle lungo tutto il ciclo di vita del veicolo. Le emissioni indirette di un’auto elettrica, infatti, dipendono fortemente dalla fonte di produzione dell’elettricità: se proviene da fonti rinnovabili, l’impatto ambientale è decisamente contenuto; se invece deriva da carbone o gas naturale, allora il bilancio diventa meno virtuoso. Per quanto riguarda le auto a idrogeno, anche se allo scarico non rilasciano CO₂, il 98% dell’idrogeno attualmente prodotto nel mondo proviene da fonti fossili tramite un processo noto come “reforming” del gas naturale, che ha un impatto ambientale significativo. Solo il cosiddetto idrogeno verde, generato tramite elettrolisi dell’acqua alimentata da energie rinnovabili, rappresenta una reale alternativa sostenibile, ma al momento resta una soluzione ancora troppo costosa e scarsamente diffusa.

     

Aziende che investono nell'idrogeno

Nonostante la corsa globale verso la mobilità elettrica, alcuni marchi automobilistici di primo piano stanno investendo in parallelo nella tecnologia a idrogeno, considerandola una componente chiave per il futuro della mobilità sostenibile.

BMW, per esempio, ha avviato una collaborazione con Toyota per lo sviluppo congiunto di veicoli a celle a combustibile. Il gruppo tedesco prevede di introdurre sul mercato un proprio modello entro il 2028, sottolineando che l’idrogeno potrà giocare un ruolo complementare rispetto ai veicoli elettrici a batteria (BEV), soprattutto per le lunghe percorrenze e la mobilità pesante.

Toyota stessa è una delle pioniere del settore: già nel 2015 ha lanciato la Mirai, una delle prime auto a idrogeno prodotte in serie, e continua a investire costantemente nello sviluppo di questa tecnologia, puntando a un ecosistema integrato che comprenda anche infrastrutture e sistemi di produzione di idrogeno verde.

Anche Hyundai è tra i protagonisti della corsa all’idrogeno: con il SUV Nexo, il gruppo coreano ha dimostrato che la mobilità a celle a combustibile può essere una realtà concreta. Hyundai ha dichiarato di voler espandere la propria gamma di veicoli a idrogeno nei prossimi anni, vedendoli come una soluzione strategica per decarbonizzare il settore dei trasporti, in particolare nei veicoli commerciali e nelle flotte aziendali.

Sostenibilità dei materiali: chi inquina davvero?

Le batterie delle auto elettriche richiedono lavorazioni impattanti (estrazione di litio, cobalto, nichel) e pongono il problema dello smaltimento e riciclo.
Le celle a combustibile usano metalli preziosi (es. platino), ma in quantità minori e con potenzialità di riutilizzo elevata.

Emissioni totali nel ciclo di vita (dipende dalla rete energetica del Paese)

  • Uno studio pubblicato su Transport & Environment dimostra che una BEV carica con elettricità da carbone può inquinare quanto (o più di) una FCEV con idrogeno grigio.
  • In Paesi con molta energia rinnovabile (es. Norvegia), le BEV sono nettamente più sostenibili.

Il vero impatto ambientale dipende da:

  • Come produci l’elettricità.
  • Come produci l’idrogeno.
  • Come ricicli o riusi le batterie o i componenti.

Il futuro? Sarà misto, come oggi con benzina e diesel

Non si tratta di una battaglia tra vincitore e vinto. Come oggi convivono auto a benzina, diesel e GPL, domani vedremo coesistere auto elettriche e auto a idrogeno, ciascuna con un proprio ruolo specifico.

  • Le BEV saranno ideali per la mobilità urbana e regionale, dove la rete di ricarica sarà capillare e l’autonomia sufficiente.
  • Le FCEV avranno un ruolo chiave in trasporti a lungo raggio, camion, bus e flotte aziendali, dove il tempo di rifornimento rapido e l’autonomia elevata sono determinanti.

In sintesi: il futuro della mobilità sostenibile non sarà esclusivo, ma complementare.

Fonti

·       IEA– Global Hydrogen Review 2021

·       NatureCommunications – Hydrogen production and emissions

Transport & Environment – Life-cycle analysis of electric andhydrogen cars

Cosimo Squillante
April 11, 2025
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