European Biotech Act: cos’è, come funziona e perché cambierà la sostenibilità in Europa

Giulia Tripaldi
September 19, 2025
5 min read

La parola biotecnologie evoca spesso immagini da laboratorio, provette e ricercatori chini sui microscopi. Ma dietro questo mondo scientifico si gioca una delle partite più importanti per il futuro dell’Europa: trasformare la ricerca in innovazione concreta, capace di migliorare la vita delle persone e rendere l’economia più sostenibile. È proprio qui che entra in scena il European Biotech Act, una legge pensata per semplificare il passaggio dal laboratorio al mercato. L’Unione Europea punta a creare regole più chiare, a ridurre i tempi burocratici e a sostenere imprese e ricercatori che vogliono trasformare scoperte scientifiche in prodotti utili per la salute, l’agricoltura, l’industria e l’ambiente.

Che cos’è l’European Biotech Act?

Il European Biotech Act è una nuova iniziativa legislativa dell’Unione Europea presentata nel 2024 e ora al centro di un ampio processo di consultazione. L’obiettivo è costruire un quadro normativo unico per le biotecnologie, così da rendere più semplice e rapido il loro sviluppo e la loro applicazione pratica. Fino a oggi, infatti, chi lavora nel settore deve confrontarsi con una frammentazione di regole diverse nei vari Paesi, procedure lente e costi elevati che spesso scoraggiano l’innovazione.

Con questo atto, Bruxelles vuole dare all’Europa la possibilità di competere con Stati Uniti e Cina, che da anni investono massicciamente in questo settore. Non si tratta solo di economia: si tratta di autonomia strategica, sicurezza alimentare, energia pulita e salute pubblica.

A che punto è il processo legislativo?

Ad oggi, il Biotech Act si trova in una fase cruciale. La Commissione Europea ha aperto ufficialmente la consultazione pubblica il 4 agosto 2025, che rimarrà aperta fino al 10 novembre. Tutti i cittadini, le università, le imprese e le associazioni possono inviare osservazioni e proposte. È un passaggio importante perché definirà le priorità del testo finale.

L’approvazione definitiva è prevista per il terzo trimestre del 2026. Ciò significa che il 2025 e il 2026 saranno anni decisivi per dare forma a una legge che potrebbe cambiare il panorama scientifico e industriale europeo per i prossimi decenni.

Come funzionerà in pratica?

Il cuore del European Biotech Act è la semplificazione. Questo significa meno burocrazia e tempi più rapidi per autorizzare prodotti e processi. Oggi, portare un’innovazione dal laboratorio al mercato può richiedere dieci anni o più, con costi che solo le grandi multinazionali possono sostenere. L’atto punta a ridurre drasticamente questi tempi.

La proposta prevede anche la possibilità di creare “sandbox regolatori”, cioè spazi controllati dove le nuove tecnologie possono essere testate senza dover affrontare subito l’intero percorso burocratico. Questo permetterebbe a piccole e medie imprese di sperimentare in sicurezza e di crescere senza essere schiacciate dalla complessità normativa.

Un altro punto centrale è l’accesso ai fondi. Verranno previsti strumenti finanziari dedicati a startup e centri di ricerca che vogliono fare il salto dalla teoria alla pratica. L’Unione Europea intende inoltre facilitare la condivisione dei dati e l’uso dell’intelligenza artificiale per accelerare lo sviluppo di nuove biotecnologie.

Perché è importante per la sostenibilità?

Le biotecnologie hanno un ruolo cruciale nella transizione ecologica. Possono ridurre l’uso di sostanze chimiche in agricoltura, creare materiali biodegradabili al posto della plastica, sviluppare biocarburanti da fonti rinnovabili e persino ripulire suoli contaminati. Tutto questo contribuisce a una bioeconomia circolare, capace di coniugare sviluppo economico e tutela dell’ambiente.

Il Biotech Act vuole favorire proprio queste applicazioni sostenibili, accelerando i tempi e garantendo che le innovazioni arrivino davvero nelle città, nelle campagne, negli ospedali e nelle industrie. Per questo il provvedimento viene considerato non solo una legge economica, ma un pilastro delle politiche ambientali europee.

Quali vantaggi porterà ai cittadini e alle imprese?

Per i cittadini, il vantaggio sarà quello di avere accesso più rapido a soluzioni concrete: farmaci innovativi, alimenti più sicuri e sostenibili, energia prodotta in modo pulito. Per le imprese, soprattutto per le piccole realtà e le start-up, il Biotech Act potrebbe rappresentare una svolta. Le nuove regole renderanno meno costoso e meno complicato sviluppare prodotti innovativi, aumentando la competitività del settore europeo.

Inoltre, il piano punta a creare nuovi hub tecnologici in tutta Europa, cioè centri di ricerca e produzione capaci di attrarre talenti e investimenti. Questo significa anche nuovi posti di lavoro qualificati e opportunità per i giovani ricercatori.

Ci sono rischi o critiche?

Non mancano le voci critiche. Alcuni temono che una semplificazione troppo spinta possa ridurre le garanzie di sicurezza per cittadini e ambiente. Altri sottolineano il rischio che i benefici si concentrino nei Paesi europei più avanzati, lasciando indietro quelli con meno infrastrutture e investimenti.

Proprio per questo la fase di consultazione pubblica è fondamentale: serve a raccogliere osservazioni, correggere squilibri e garantire che il Biotech Act sia realmente equilibrato tra innovazione, etica e sicurezza.

Qual è il legame con la sostenibilità in Italia?

Per l’Italia il Biotech Act rappresenta una grande opportunità. Il nostro Paese è già protagonista in alcuni settori, come le bioplastiche e le applicazioni agricole delle biotecnologie. Inoltre, diversi progetti del PNRR verde hanno stanziato fondi proprio per lo sviluppo di innovazioni biotecnologiche. Su Abouthat abbiamo già parlato di come queste risorse possano trasformare ricerca e industria, segno che il tema non riguarda solo scienziati e tecnici, ma tutta la società.

Quale futuro ci aspetta con l’European Biotech Act?

Il European Biotech Act potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui l’Europa affronta le sfide della sostenibilità. Se funzionerà, permetterà di portare sul mercato tecnologie che oggi restano chiuse nei laboratori. L’agricoltura potrà diventare più sostenibile, la medicina più personalizzata, l’industria meno inquinante.

La sfida non è soltanto scientifica, ma anche culturale e politica. Servirà la fiducia dei cittadini, un quadro etico solido e una distribuzione equa dei benefici. Se queste condizioni verranno rispettate, l’Europa potrà davvero diventare un leader globale nel campo delle biotecnologie sostenibili.

European Biotech Act: la legge che può trasformare l’innovazione in sostenibilità

Il Biotech Act non è solo un provvedimento tecnico, ma un tassello fondamentale della strategia europea per il futuro. Ridurre burocrazia, favorire investimenti, accelerare le innovazioni: sono obiettivi ambiziosi che potrebbero incidere concretamente sulla vita di tutti noi. La vera domanda ora è se l’Europa sarà capace di trasformare questa promessa in realtà entro il 2026. Perché se c’è una cosa certa, è che senza biotecnologie non potremo affrontare le grandi sfide della sostenibilità globale.

Fonti

  • Parlamento Europeo – Briefing sul Biotech Actlink
  • European Pharmaceutical Review – EU Biotech Act: consultazione pubblica apertalink
  • EC begins public consultation on Biotech Actlink
  • European Biotechnology Magazine – EU Biotech Act: have your saylink
  • EuropaBio – The EU Biotech Act: Unlocking Europe’s Potentiallink

Giulia Tripaldi
September 19, 2025
5 min read