Una notte per la ricerca: il compleanno che ha celebrato tutti noi

Cosimo & Giulia
July 7, 2025
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Ci sono compleanni che passano in silenzio, altri che diventano grandi feste. E poi ci sono quelli che si trasformano in qualcosa di molto più grande: un’occasione per condividere, per riflettere, per dare. È proprio quello che ha fatto Vito Clemente, che ha scelto di festeggiare il suo compleanno in modo inaspettato, dedicandolo interamente alla ricerca scientifica e al bene collettivo.

In ogni gesto, in ogni parola pronunciata durante la serata, c’era qualcosa di più profondo che aleggiava nell’aria: il desiderio sincero di lasciare un segno. E quel segno porta il nome e la visione di Vito Clemente, ideatore e promotore di “Una notte per la ricerca”, ma soprattutto uomo che ha scelto di trasformare il passaggio dei suoi 70 anni in un dono per gli altri.
"Il tempo scorre inesorabile", ha scritto nei giorni precedenti all’evento, "fra poco compirò 70 anni. Ne ho fatte di cose, ne ho commessi di errori; voglio fare ancora altre cose e commettere altri errori." Nessuna retorica, nessuna posa. Solo la lucidità di chi sa che il tempo è prezioso e va speso per ciò che conta davvero.
E così, nella serata del 3 luglio, Vito ha scelto di non ricevere regali, ma di restituire valore. Di spegnere le candeline non per sé, ma per accendere i riflettori su una causa che da sempre lo muove: la ricerca scientifica, il bene comune, la cura del territorio. Una scelta che si lega anche al quindicesimo anniversario della nascita della Fondazione Ricerca Globale, fondata insieme al medico e ricercatore Aldo Galeandro e sviluppata con la partnership di Tecnopolis, il parco scientifico-tecnologico dell’Università di Bari.

In quella cornice densa di visione e umanità, anche noi di Abouthat abbiamo avuto l’onore di esserci, con Giulia che ha preso la parola per rappresentare il nostro impegno e il nostro sguardo verso un futuro più sostenibile.

Vito, nel giorno in cui avrebbe potuto pensare a sé, ha scelto di fare un passo indietro, per mettere al centro qualcosa che riguarda ognuno di noi. In fondo, è stato un compleanno che non ha celebrato una persona sola, ma tutti noi, e il nostro diritto — e dovere — di credere in un mondo migliore, attraverso la scienza, la ricerca e la conoscenza condivisa.

La Tavola Rotonda: voci diverse, un’unica direzione

La serata si è svolta in una delle cornici più suggestive della zona, Casal Pineto, e si è aperta con un elegante entrée di benvenuto — un’accoglienza che ha unito convivialità e attenzione al dettaglio, offrendo agli ospiti un primo momento di incontro e dialogo informale. Subito dopo, l’atmosfera si è fatta più raccolta e intensa con l’inizio della Tavola Rotonda, cuore pulsante dell’evento, ideata e moderata da Vito Clemente stesso. Con garbo e determinazione, ha guidato gli interventi dei protagonisti, seguendo una scaletta precisa ma aperta al dialogo, dando voce a prospettive diverse, ma unite da un obiettivo comune: parlare di ricerca, sì, ma farlo partendo da un territorio che più di altri incarna il bisogno urgente di riscatto e rinascita: Taranto.

Tavola Rotonda, in primo piano Vito Clemente

In quella sala si sono alternati pensieri e visioni, racconti personali e prospettive concrete. Dal Avv. Roberto Prete, past president della Fondazione Ricerca Globale, al senatore Mario Turco, voce delle istituzioni, passando per imprenditori, avvocati, amministratori pubblici e attivisti. C’erano Enzo Di Gregorio, consigliere regionale e comunale, Francesco Marangi, esperto in finanza agevolata e Vincenzo Fanelli, in rappresentanza di Confindustria Taranto. Tra gli interventi, anche quello di Giulia Tripaldi, co-fondatrice di Abouthat e socia della Voce di Taranto, che ha portato il nostro sguardo giovane e costruttivo, fatto di idee, ascolto e innovazione. Accanto a lei, altre figure chiave come Virginia Galeandro, avvocato e consigliere comunale.

Insieme, in un equilibrio tra esperienze diverse, hanno composto un mosaico di riflessioni che non si è limitato alla teoria, ma ha voluto guardare al domani, mettendo al centro la salute delle persone, la tutela dell’ambiente e il ruolo della ricerca come strumento di giustizia sociale e ambientale.

Taranto, protagonista e non più spettatrice

Taranto non è stata il semplice sfondo della serata: è stata il suo cuore. La città, troppo spesso raccontata solo attraverso le sue ferite ambientali e sociali, si è imposta come voce viva e consapevole, capace di generare visione, speranza e proposta. La Tavola Rotonda, organizzata e moderata da Vito Clemente, ha riunito voci eterogenee rappresentanti delle istituzioni, ricercatori, imprenditori, attivisti e professionisti, legate da un filo comune: l’urgenza di una ricerca scientifica che non resti confinata nei laboratori, ma che dialoghi con la vita reale delle persone. Una ricerca che parta dal territorio e risponda ai suoi bisogni più concreti.

Voci dal territorio: tra denuncia e proposta

Gli interventi si sono susseguiti con intensità. Roberto Prete, oggi delegato provinciale della Fondazione ANT, ha ricordato con fermezza come Taranto sia tra le città più esposte a carichi ambientali insostenibili: metalli pesanti, amianto, polveri sottili, inquinanti che continuano a intaccare salute e quotidianità. L’azione della Fondazione, che offre assistenza oncologica domiciliare, è un atto tangibile di cura e umanità in un contesto complesso. Vincenzo Fanelli, ha sottolineato la responsabilità del mondo produttivo, che non può più ignorare il legame tra ambiente, lavoro e salute. Le aziende, ha detto, sono luoghi abitati da persone, e in quanto tali devono diventare protagoniste del cambiamento.

Virginia Galeandro

A seguire, Virginia Galeandro, consigliera comunale, ha affrontato un tema cruciale: il conflitto storico tra lavoro e salute, che ha segnato profondamente Taranto. Un conflitto mai scelto, ma subito, imposto dall’alto. La sua riflessione è stata chiara: è tempo che le decisioni non vengano più calate dall’esterno, ma nascano dalla comunità, dalla sua capacità di proposta, dalla sua voglia di partecipare. Francesco Marangi, ha ribadito quanto oggi i finanziamenti pubblici siano sempre più orientati a sostenere progetti ambientali e sanitari, ponendo la sfida di trasformare queste risorse in risultati tangibili, grazie alla collaborazione tra fondazioni, aziende e istituzioni. Anche Enzo Di Gregorio, consigliere regionale, ha sottolineato la necessità di restituire voce ai cittadini: Taranto, ha detto, non può più essere oggetto di strategie imposte, ma soggetto pensante e creativo del proprio futuro.

Il diritto a restare e a costruire

Mario Turco, senatore ed ex sottosegretario alla presidenza del consiglio nel Governo Conte, ha lanciato un messaggio forte e diretto: senza ricerca, non c’è futuro. L’Italia continua a perdere giovani ricercatori, competenze e brevetti, lasciando fuggire potenziale e idee. Taranto, ha ricordato, è ancora priva di un grande istituto di ricerca pubblico, anche se l’apertura recente della Facoltà di Medicina rappresenta un passo nella giusta direzione. Il suo intervento ha ricordato a tutti che la ricerca non è solo una questione di scienza, ma anche di democrazia, equità e sviluppo locale.

Giulia Tripaldi

In questo contesto è arrivato anche il nostro contributo, con Giulia Tripaldi che ha preso la parola come portavoce di Abouthat. Le sue parole non sono state un semplice intervento, ma una testimonianza radicata. Con emozione e chiarezza, ha raccontato l’essenza di Abouthat: un progetto che nasce per far emergere ciò che spesso resta invisibile, per costruire ponti tra persone, territori e opportunità. Sostenibilità, per noi, significa tenere insieme ambiente, comunità e futuro. E portare questa visione su quel palco, a Casal Pineto, è stato per Giulia un gesto di responsabilità e amore verso la propria terra.

Un futuro fatto di reciprocità

La serata si è chiusa con un pensiero che ha il sapore dell’utopia possibile. Vito Clemente, con la delicatezza che ha segnato tutta la serata, ha citato un passo tratto da Lo Zahir di Paulo Coelho, parlando della “banca dei favori”: un luogo simbolico in cui chi ha, offre, e chi ha bisogno, riceve. È un’idea semplice, eppure rivoluzionaria, che racconta bene la visione della Fondazione Ricerca Globale: costruire reti di solidarietà e fiducia, superando la logica dell’individualismo. In fondo, anche questa serata è stata una piccola banca dei favori: ciascuno ha portato qualcosa di sé, e ne è uscito arricchito.

Le parole pronunciate, le mani che si sono strette, i pensieri condivisi hanno composto un mosaico vivo, che non si limita alla teoria ma guarda al domani con coraggio. Un domani in cui la ricerca, la partecipazione, la giustizia ambientale e sociale non siano più eccezioni, ma regole condivise.

Un racconto che continua, immagine dopo immagine

La serata di “Una notte per la ricerca” è stata molto più di un evento: è stata una testimonianza concreta di come la scienza, l’impegno civile e la visione collettiva possano incontrarsi per costruire un futuro più giusto e consapevole. In un contesto spesso segnato da difficoltà ambientali e sociali, la città di Taranto ha risposto con la voce di chi vuole fare la differenza.

"Mi è venuta così l’ispirazione di pensare a qualcosa di grande, di importante, di utile." Parole semplici, ma profonde. Perché forse il senso di certe ricorrenze non è misurare ciò che abbiamo ottenuto, ma capire cosa siamo ancora in grado di offrire. E Vito Clemente, ancora una volta, ha scelto di offrire futuro.

Per raccontarvi al meglio ciò che è accaduto, abbiamo scelto di lasciare spazio alle immagini e alle parole. Nei prossimi contenuti — a cura di Matteo Tripaldi — ripercorreremo alcuni dei momenti più intensi della Tavola Rotonda, soffermandoci sugli interventi che hanno animato il dibattito, e offriremo una raccolta di immagini e video che restituiscono tutta l’energia e la profondità di questa esperienza.

Perché certi incontri non finiscono con una serata. Continuano a generare riflessioni, connessioni, idee. E soprattutto, speranza.

A fronte di questa serata crediamo che un ringraziamento vada agli organizzatori, Vito Clemente e la Fondazione ricerca globale, ma anche a colui che attivamente ha partecipato alla realizzazione dei contenuti multimediali e alla strumentazione necessaria per la buona riuscita della Tavola Rotonda, Matteo Tripaldi e per ultimi ma non per importanza a tutti gli ospiti di questo meraviglioso e suggestivo evento.

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July 7, 2025
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