Borgo Laudato Si’: il centro ecologico del Vaticano che unisce fede e sostenibilità

Giulia Tripaldi
October 2, 2025
5 min read

Parlare di sostenibilità significa spesso discutere di tecnologia, politiche ambientali e scelte economiche. Ma c’è anche una dimensione più intima e profonda, che riguarda i valori e il senso di comunità. È in questo spazio che si colloca il Borgo Laudato Si’, il nuovo centro ecologico del Vaticano inaugurato a Castel Gandolfo il 5 settembre 2025. Un luogo unico, esteso su oltre 55 ettari, dove la spiritualità dialoga con l’ecologia e la sostenibilità diventa pratica quotidiana.

Che cos’è il Borgo Laudato Si’?

Il Borgo Laudato Si’ nasce dal desiderio di trasformare l’enciclica di Papa Francesco in un’esperienza concreta. A Castel Gandolfo, nelle ex residenze estive dei Papi, prende vita un centro che coniuga formazione ecologica, agricoltura sostenibile ed educazione ambientale. Non si tratta di un museo della sostenibilità, ma di un luogo vivo, dove coltivazioni biologiche, serre ad alta efficienza energetica e laboratori didattici diventano strumenti per educare alla cura della terra.

Il visitatore non si limita a osservare: viene coinvolto in un percorso esperienziale che unisce la tradizione agricola italiana con le più moderne innovazioni in materia di energie rinnovabili e gestione responsabile delle risorse. In questo modo, il Borgo diventa anche un laboratorio culturale, capace di ispirare nuove pratiche quotidiane per chiunque varchi i suoi cancelli.

Perché il Vaticano ha creato un centro ecologico?

Molti si chiedono: perché un centro ecologico in Vaticano? La risposta sta nel concetto di ecologia integrale, al centro dell’enciclica Laudato Si’. L’idea è che non esista separazione tra ambiente, società ed etica: proteggere la natura significa anche difendere i più vulnerabili e creare comunità più giuste.

Con il Borgo, il Vaticano lancia un messaggio preciso: la sostenibilità non è un tema tecnico per pochi esperti, ma una vocazione universale che riguarda tutti, credenti e non credenti.

Come funziona Borgo Laudato Si’?

All’interno del Borgo convivono spazi agricoli, serre tecnologiche, giardini, laboratori e aree dedicate alla formazione. Le coltivazioni seguono criteri di agricoltura biologica e rigenerativa, con sistemi di irrigazione intelligente che riducono gli sprechi e una gestione a basso impatto.

Le serre, progettate con linee architettoniche che richiamano la colonnata di Piazza San Pietro, utilizzano energia rinnovabile e sistemi di riciclo delle acque piovane. Nei percorsi didattici i visitatori imparano l’importanza del compostaggio, dell’economia circolare e della riduzione dei rifiuti.

Il Borgo non è però solo un centro di ricerca agricola: è un luogo comunitario, in cui la sostenibilità diventa esperienza condivisa. Una passeggiata tra i filari o i laboratori non è soltanto istruttiva, ma invita a ripensare il proprio rapporto con la terra.

Chi può partecipare alle attività del Borgo?

Una delle domande più frequenti è: chi può visitare il Borgo Laudato Si’? La risposta è semplice: tutti. Il centro è aperto a famiglie, scuole, professionisti e comunità religiose, ma ha anche una forte vocazione sociale.

Ospita infatti programmi di inclusione per rifugiati, persone vulnerabili, ex detenuti e giovani in difficoltà, che qui possono ricevere formazione agricola e professionale. La sostenibilità non è quindi solo un concetto ambientale, ma anche umano e sociale.

Qual è il legame tra fede ed ecologia?

Molti si chiedono: che rapporto c’è tra spiritualità e sostenibilità ambientale? Al Borgo Laudato Si’ questa connessione è evidente. Le giornate si alternano tra lavoro agricolo, momenti di preghiera e attività educative, dimostrando che la cura della terra può essere un atto spirituale.

Non è necessario essere credenti per apprezzare questo approccio: la forza del progetto è proprio la capacità di unire persone diverse attorno a un obiettivo comune, quello di proteggere l’ambiente come bene collettivo.

Quali sono i benefici di un centro come questo?

I benefici si leggono su più livelli. Sul piano ambientale, il Borgo riduce le emissioni, promuove il riciclo e produce alimenti biologici a km zero. Sul piano sociale, crea opportunità di lavoro e formazione per chi spesso rimane ai margini. Sul piano culturale, rafforza la consapevolezza collettiva sull’urgenza della transizione ecologica.

In un periodo in cui il cambiamento climatico impone scelte rapide e coraggiose, esperienze come questa ricordano che la sostenibilità non è fatta solo di grandi summit internazionali, ma anche di gesti concreti. Un seme piantato in un orto o un corso di formazione per chi cerca riscatto sociale possono avere un impatto tanto quanto una legge o un trattato.

Borgo Laudato Si’ può diventare un modello replicabile?

Un’altra domanda che emerge spesso è: questo progetto può essere replicato altrove? La risposta è sì. Se il più piccolo Stato del mondo riesce a creare un modello agricolo e sociale integrato, nulla vieta che altre comunità religiose, amministrazioni locali o associazioni possano ispirarsi a questa esperienza.

In un momento storico in cui la crisi climatica spinge a cercare soluzioni concrete, il Borgo Laudato Si’ dimostra che innovazione, sostenibilità e valori possono convivere.

Borgo Laudato Si’: un invito alla sostenibilità quotidiana

Il Borgo Laudato Si’ non è un progetto simbolico, ma un laboratorio di vita sostenibile che mostra come fede, ecologia e comunità possano coesistere. È un invito a pensare la sostenibilità non come teoria, ma come stile di vita quotidiano: dal cibo che consumiamo all’acqua che risparmiamo, fino al modo in cui viviamo le relazioni con gli altri.

Se la spiritualità trova nella terra un luogo di dialogo, allora la sostenibilità diventa più di una necessità: diventa un atto di giustizia verso le generazioni future.

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Giulia Tripaldi
October 2, 2025
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