Smettere di costruire o costruire meglio?

Giulia Tripaldi
March 12, 2025
5 min read

L’architettura ha sempre avuto un fascino straordinario. Dai maestosi palazzi storici alle moderne skyline urbane, gli edifici raccontano la storia dell’uomo, delle sue ambizioni, del suo ingegno. Le nostre case ci proteggono, le città ci offrono spazi di incontro e cultura, i ponti collegano luoghi e persone. E alla base di tutto questo c’è un materiale onnipresente, tanto essenziale quanto discusso: il cemento.

Solido, versatile e resistente, il cemento ha rivoluzionato il modo in cui costruiamo, permettendoci di realizzare infrastrutture sempre più imponenti e durature. Ma questa straordinaria capacità di trasformare il territorio ha anche un costo ambientale significativo. Il cemento è uno dei materiali più inquinanti al mondo. Secondo i dati del Rapporto di Filiera Federbeton 2023, l'industria del cemento è responsabile di circa il 7%delle emissioni globali di CO2. La sua produzione richiede enormi quantità di energia e materie prime, contribuendo al consumo di risorse naturali e alla crisi climatica

In Italia, il consumo di suolo continua a crescere: secondo ISPRA, ogni neonato “riceve in eredità” 135 metri quadrati di cemento già posati, simbolo di un’espansione urbana che avanza spesso senza freni.

Ma se il problema è il cemento, dobbiamo smettere di usarlo? La risposta non è così semplice. Questo materiale è troppo radicato nelle nostre infrastrutture per essere eliminato, ma può essere ripensato. L’uomo e la scienza hanno sempre trovato soluzioni innovative, e una di queste è il cemento fotocatalitico.

Un cemento che purifica l’aria?

Immaginare un edificio che contribuisce a ridurre l’inquinamento sembra quasi fantascienza, eppure è già realtà. Il cemento fotocatalitico è una tecnologia rivoluzionaria che sfrutta la fotocatalisi, un processo in cui alcune sostanze, attivate dalla luce solare, riescono a catturare e decomporre gli agenti inquinanti presenti nell’aria. In pratica, questo cemento ha la capacità di abbattere gli ossidi di azoto (NOx),tra i principali responsabili dello smog urbano.

Questa innovazione non è solo teoria. In diverse città, edifici e infrastrutture stanno già utilizzando il cemento fotocatalitico per migliorare la qualità dell’aria. Un esempio è la chiesa Dives in Misericordia a Roma, progettata da Richard Meier, che grazie al suo rivestimento fotocatalitico riesce a neutralizzare una parte degli inquinanti atmosferici. Ma non si tratta solo di edifici. Anche alcune strade e marciapiedi sono stati realizzati con questo materiale, con risultati incoraggianti nella riduzione dell’inquinamento urbano, specialmente nelle zone ad alto traffico.

Ma la maggior parte del cemento non è fotocatalitico… e allora?

Per quanto innovativo, il cemento fotocatalitico rappresenta ancora una percentuale minima rispetto a quello tradizionale. La maggior parte degli edifici esistenti è costruita con materiali convenzionali, e abbattere e ricostruire tutto non è un’opzione sostenibile.

Cosa si può fare, allora, per ridurre l’impatto del cemento già presente? Una soluzione è la riforestazione urbana, ossia integrare sempre più spazi verdi all’interno delle città per contrastare l’inquinamento e migliorare il microclima. Anche il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici esistenti può fare la differenza: l’isolamento termico, l’uso di vernici fotocatalitiche e la sostituzione dei materiali più inquinanti possono contribuire a mitigare l’impatto ambientale senza la necessità di demolizioni.

Infine, un altro passo importante è ripensare il ciclo di vita del cemento. Tecniche di demolizione selettiva e il riutilizzo del calcestruzzo riciclato stanno diventando sempre più comuni, riducendola necessità di nuova produzione e, di conseguenza, le emissioni di CO₂.

Costruire il futuro senza distruggere l’ambiente

L’architettura e l’edilizia non devono per forza essere sinonimo di inquinamento. La scienza sta dimostrando che è possibile innovare senza rinunciare alla solidità e alla funzionalità delle costruzioni. Il cemento fotocatalitico è un esempio di come la tecnologia possa essere utilizzata per trasformare un materiale altamente impattante in uno strumento per combattere l’inquinamento. Ma, al di là delle innovazioni, è fondamentale ripensare l’intero sistema edilizio, dalla progettazione alla gestione del territorio, per rendere le città più vivibili e sostenibili.

Se il cemento ha costruito il nostro passato e il nostro presente, dobbiamo assicurarci che contribuisca anche a un futuro migliore.

Giulia Tripaldi
March 12, 2025
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