Durante il keynote di settembre, mentre i riflettori erano puntati sui nuovi iPhone 17, Apple ha svelato anche iOS 26, la nuova versione del suo sistema operativo mobile. Un aggiornamento che, già dalle prime prove, non è solo un’evoluzione, ma un vero cambio di passo: intelligenza artificiale, personalizzazione spinta e un’attenzione inedita all’efficienza energetica.
Noi di Abouthat lo abbiamo seguito passo passo durante l’evento, e quello che è emerso è chiaro: iOS 26 vuole essere più potente e più “leggero” per l’ambiente.
La novità più discussa è sicuramente Apple Intelligence, il nuovo set di funzioni basate sull’intelligenza artificiale generativa, integrate in tutto il sistema.
Ma la cosa più interessante, in ottica ambientale, è dove viene eseguita questa AI: Apple ha scelto un approccio “on-device” (in locale), evitando di inviare ogni richiesta ai server cloud.
Questo significa meno consumo energetico nei datacenter e meno emissioni di CO₂, oltre a una maggiore tutela della privacy.
Un altro pilastro di iOS 26 è l’ottimizzazione dei consumi. Apple ha lavorato per ridurre l’impatto energetico di ogni processo, e lo si vede nei risultati:
Sembra poco, ma sommando queste ottimizzazioni su centinaia di milioni di iPhone, il risparmio energetico diventa enorme.
Sul fronte della personalizzazione, iOS 26 introduce widget completamente interattivi: puoi ad esempio avviare una playlist, segnare un’attività come completata o gestire le luci di casa direttamente dalla home, senza aprire le app.
La Schermata di blocco diventa dinamica, con sfondi adattivi che cambiano in base all’ora del giorno, al meteo o agli eventi in calendario.
Oltre a migliorare l’esperienza utente, queste funzioni sono state progettate per consumare meno energia, grazie all’uso più efficiente del refresh dello schermo e dei processi grafici.
Tra le funzioni inedite, arriva anche la nuova Modalità Eco, pensata per ridurre al minimo l’impatto ambientale quotidiano dell’iPhone.
Quando attivata:
In pratica, è come un “risparmio energetico 2.0” capace di allungare notevolmente l’autonomia e ridurre i consumi.
In più, iOS 26 include un pannello di analisi ambientale nelle impostazioni della batteria: mostra quanta energia hai risparmiato e quante emissioni hai evitato usando l’iPhone in modalità Eco. È un modo per rendere più consapevoli gli utenti sull’impatto delle loro abitudini digitali.
Apple ha anche ridisegnato il sistema di aggiornamenti. Gli update di iOS 26 sono modulari e più leggeri, in media fino al 40% più compatti rispetto a quelli precedenti.
Questo significa:
È un esempio concreto di come la sostenibilità possa nascere da piccoli dettagli tecnici, spesso invisibili agli occhi degli utenti.
iOS 26 allunga anche la vita utile degli iPhone. Apple ha garantito che l’aggiornamento sarà compatibile con modelli usciti fino a cinque anni fa, offrendo patch di sicurezza e ottimizzazioni anche ai dispositivi più vecchi.
Allungare la durata media di uno smartphone è uno dei modi più efficaci per ridurre l’impatto ambientale complessivo: meno sostituzioni, meno rifiuti elettronici, meno risorse da estrarre.
iOS 26 sarà rilasciato ufficialmente il 19 settembre, in contemporanea con i nuovi iPhone 17.
Sarà compatibile con:
Parlare di sostenibilità per un sistema operativo può sembrare insolito, ma i dati dicono che iOS 26 ha davvero ridotto i consumi.
Certo, resta il fatto che ogni aggiornamento porta a una spinta al rinnovo dell’hardware: molti utenti sceglieranno comunque di cambiare iPhone per sfruttare al massimo le nuove funzioni.
Ma guardando solo il software, l’approccio di Apple è chiaro: fare di più con meno energia, e rendere i dispositivi più longevi, efficienti e consapevoli del loro impatto.
Con iOS 26 Apple mostra che l’innovazione non deve per forza avere un costo ambientale.
Le nuove funzioni basate su AI locale, le ottimizzazioni energetiche e la Modalità Eco trasformano l’iPhone in uno strumento non solo più potente, ma anche più rispettoso del pianeta.
È un cambio di mentalità: il software non è più solo un mezzo per fare di più, ma anche per fare meglio — e con meno sprechi.
E forse, in futuro, sarà questo a distinguere davvero i sistemi operativi sostenibili da tutti gli altri.
Fonti: