Capsule di caffè: la verità che ti lascerà a bocca aperta

Cosimo Squillante
March 29, 2025
5 min read

Le capsule di caffè sono ormai un'abitudine irrinunciabile per milioni di persone, ma spesso ci si chiede che fine facciano dopo l'uso e quali tecnologie permettano il loro riciclo. Dietro questo gesto quotidiano si nasconde un processo industriale avanzato, in cui macchinari sofisticati e innovazioni tecnologiche consentono di recuperare i materiali e ridurre al minimo l’impatto ambientale.

Processo di riciclo delle capsule di caffè

Ogni capsula è composta principalmente da un involucro in alluminio o plastica, dal caffè residuo al suo interno e, talvolta, da una pellicola sigillante. Per poterle riciclare in modo efficace, è necessario separare questi elementi con estrema precisione, sfruttando tecnologie all’avanguardia che permettono di massimizzare il recupero delle risorse.

Capsule in alluminio: il processo di recupero high-tech

Le capsule in alluminio vengono raccolte tramite appositi programmi di ritiro, come quello promosso da Nespresso in collaborazione con il Consorzio CIAL. Dopo la raccolta, vengono trasportate in impianti specializzati, dove inizia il processo di separazione dei materiali.

In una prima fase, le capsule vengono triturate in frammenti più piccoli grazie a macchinari industriali, che ne facilitano la lavorazione. Successivamente, entra in gioco la separazione densimetrica, una tecnologia che sfrutta la diversa densità dei materiali per dividere i residui di caffè dall’alluminio. Il caffè viene aspirato e indirizzato verso impianti di compostaggio, mentre l’alluminio, una volta filtrato, viene avviato alla fusione. Raggiungendo temperature superiori ai 660°C, il metallo viene trasformato in lingotti, pronti per essere riutilizzati nella produzione di nuovi oggetti, comprese altre capsule.

Capsule in plastica: il riciclo e le tecnologie impiegate

Anche le capsule in plastica possono essere riciclate, ma il loro processo è più complesso rispetto a quello dell’alluminio, poiché richiede tecnologie specifiche in grado di distinguere i diversi polimerie rimuovere i residui organici.

La prima fase del trattamento avviene attraverso nastri trasportatori dotati di sensori ottici NIR (Near Infrared Technology),che analizzano la composizione chimica della plastica e la separano in base al tipo di materiale. Eventuali parti metalli che vengono eliminate tramite separatori magnetici e a corrente indotta. Dopo questa selezione, le capsule vengono lavate in apposite macchine a ultrasuoni per rimuovere gli ultimi residui di caffè e impurità. Una volta pulita, la plastica viene triturata e ridotta in piccoli pellet attraverso granulatori industriali. Questi pellet diventano materia prima per la produzione di nuovi oggetti, tra cui imballaggi e componenti per diversi settori industriali.

Che fine fanno i residui di caffè?

Il caffè esausto, separato dall’involucro della capsula, può essere riutilizzato in diversi modi sostenibili. Una delle destinazioni più comuni è il compostaggio, dove viene miscelato con altri rifiuti organici per creare fertilizzanti naturali. Un altro utilizzo in crescita è la produzione di biogas, grazie agli impianti di digestione anaerobica che trasformano il caffè in metano, una fonte di energia rinnovabile.

Ma le applicazioni non finiscono qui. L’industria cosmetica, ad esempio, utilizza il caffè riciclato per produrre creme esfolianti e altri prodotti per la cura della pelle. Inoltre, alcune aziende stanno sperimentando l’impiego dei fondi di caffè per creare biopolimeri, destinati alla produzione di oggetti di design e componenti per il settore automobilistico.

I macchinari chiave nel processo di riciclo

Dietro a tutto questo c’è una tecnologia sofisticata che rende possibile il recupero delle capsule in modo efficiente. Trituratori industriali riducono le capsule in pezzi più piccoli per agevolare la separazione dei materiali, mentre separatori densimetrici sfruttano la differenza di peso tra i vari elementi per isolarli. I sensori NIR riconoscono la composizione chimica della plastica, assicurando il corretto smistamento, mentre granulatori e pelletizzatori trasformano la plastica riciclata in una materia prima secondaria pronta per essere riutilizzata. Nel caso del caffè, i digestori anaerobici lo convertono in biogas, trasformandolo in energia rinnovabile.

Le capsule di caffè inquinano davvero?

Grazie a questi processi avanzati, le capsule di caffè possono essere riciclate in modo efficace, riducendo notevolmente il loro impatto ambientale. Il problema principale non è la capsula in sé, ma la corretta gestione del rifiuto: se conferite negli appositi circuiti di riciclo, possono entrare in un circolo virtuoso che le trasforma in nuove risorse, evitando che finiscano in discarica.

In conclusione, non sono le capsule a inquinare, ma il modo in cui vengono smaltite. Con le giuste tecnologie e la collaborazione di tutti, anche il caffè in capsula può essere una scelta sostenibile.

Fonti

·      Consorzio CIAL (Consorzio Imballaggi Alluminio)- https://www.cial.it/

·      Nespresso Sustainability - https://www.nespresso.com/it/it/sostenibilita

·      European Aluminium Association (EAA) - https://www.european-aluminium.eu/

Cosimo Squillante
March 29, 2025
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