Capitali, codici e cambiamento: quando finanza e tecnologia diventano sostenibili

Giulia Tripaldi
June 3, 2025
5 min read

Nel bel mezzo delle crisi ecologiche, sociali e geopolitiche del nostro tempo, si è consolidata una consapevolezza: non basta “fare meno male”, bisogna fare attivamente del bene. Questo vale per i cittadini, per i governi, ma soprattutto per due motori centrali della società contemporanea: la finanza e la tecnologia.

Il cambiamento sistemico che serve non può più essere rimandato, e per fortuna alcuni segnali concreti arrivano già dal cuore del capitalismo globale, come dimostrano diverse iniziative strategiche e scientifiche emergenti. La sostenibilità non è più solo una parola di moda, ma un obiettivo operativo per attori economici di primo piano.

Quando il capitale diventa alleato del pianeta

Secondo il rapporto Capital as a Force for Good, preparato da un gruppo di esperti internazionali, le grandi istituzioni finanziarie (come banche, fondi d’investimento e assicurazioni) possono avere un ruolo decisivo per migliorare il mondo.

Come? Investendo in progetti e aziende che rispettano l’ambiente, tutelano i diritti umani, promuovono l’uguaglianza e adottano una buona gestione. Questo approccio si chiama ESGEnvironmental, Social, and Governance.

I criteri ESG permettono di integrare aspetti etici, sociali e ambientali nelle decisioni finanziarie, spostando l’attenzione dal solo profitto immediato alla creazione di valore duraturo per la società. Oggi, molte realtà economiche hanno iniziato a usare questi criteri per scegliere dove mettere i propri soldi. Tuttavia, secondo il rapporto, non si sta facendo ancora abbastanza per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite entro il 2030. Servono più coraggio, idee chiare e collaborazione concreta tra settori pubblici e privati.

Quando scienza, mercati e ambiente collaborano

Un recente incontro organizzato dai Principles for Responsible Investment (UN PRI) ha parlato di come mettere in contatto il mondo della scienza con quello della finanza. Il titolo era: Un punto d’incontro tra sostenibilità, mercati finanziari e innovazione scientifica.

Il messaggio è semplice ma potente: chi gestisce i soldi ha bisogno della scienza per comprendere appieno i rischi ambientali e climatici, per poi orientare gli investimenti verso soluzioni realmente efficaci e lungimiranti. D’altra parte, gli scienziati hanno bisogno di finanziamenti stabili e mirati per tradurre le loro ricerche in soluzioni applicabili e scalabili: tecnologie puliteenergie rinnovabilisistemi agricoli resilienti, infrastrutture intelligenti e inclusive.

Unendo forze e competenze, finanza e ricerca possono accelerare il cambiamento positivo, abbattendo barriere storiche tra settori e facilitando la transizione verso un modello economico più sostenibile e inclusivo.

Sapere per scegliere: il potere della trasparenza

In un altro incontro PRI, chiamato La trasparenza è la miglior medicina?, si è discusso di quanto sia fondamentale sapere cosa fanno davvero le aziende.

Oggi molte imprese parlano di sostenibilità, ma non sempre forniscono dati chiari e verificabili. Aumentano quindi i rischi di greenwashing, ossia strategie di comunicazione che fanno apparire un’azienda più sostenibile di quanto non sia in realtà. Per rispondere a questa sfida, stanno nascendo regole più severe, come la nuova direttiva europea CSRD, che obbliga le aziende a pubblicare informazioni precise sul loro impatto ambientale e sociale, con standard comparabili e verificabili.

La tecnologia può giocare un ruolo centrale in questo processo: strumenti come la blockchain garantiscono tracciabilità e sicurezza dei dati, mentre l’intelligenza artificiale può analizzare enormi volumi di informazioni per individuare rischi, inefficienze o segnali di miglioramento. In questo modo, chi investe può fare scelte più consapevoli e informate, e chi acquista può premiare le aziende più oneste e virtuose.

L’esempio di Siemens: tecnologia al servizio della sostenibilità

Una delle aziende che ha scelto dimettere la sostenibilità al centro della propria strategia è Siemens, gigante tedesco dell’industria tecnologica.

Siemens sviluppa soluzioni che aiutano le fabbriche, le città e le reti energetiche a diventare più efficienti e meno inquinanti. Un esempio concreto è SiGreen, una piattaforma digitale che permette alle aziende di misurare e ridurre le proprie emissioni di CO₂ lungo tutta la filiera produttiva, condividendo dati tra fornitori in tempo reale.

Oppure le digital twin, cioè copie digitali di impianti reali, che aiutano a simulare scenari e testare modifiche prima di applicarle nella realtà. In questo modo si evitano sprechi, si risparmia energia e si possono prevenire errori o guasti costosi.

Con queste tecnologie, Siemens dimostra che innovazione e responsabilità ambientale non sono opposti, ma alleati strategici per affrontare le grandi sfide del nostro tempo.

Costruire insieme un futuro migliore

Finanza e tecnologia hanno un enorme potere. Se usate bene, possono guidarci verso un mondo più equopulito e sicuro. Ma questo richiede una nuova mentalità, più aperta e collaborativa.

Bisogna investire in modo responsabile, sviluppare soluzioni utili per le persone e l’ambiente, e raccontare con trasparenza quello che si fa. Solo così si può creare fiducia e costruire un cambiamento duraturo.

La buona notizia? Gli strumenti ci sono già. Ora tocca a noi usarli nel modo giusto.

Il futuro si scrive oggi, anche attraverso le scelte che sosteniamo, i progetti che finanziamo, le innovazioni che valorizziamo.

Giulia Tripaldi
June 3, 2025
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