I Paesi più sostenibili del mondo: modello virtuoso o utopia realizzabile?

Cosimo Squillante
April 12, 2025
5 min read

In un mondo sempre più minacciato dalla crisi climatica, alcuni Paesi si stanno distinguendo per sostenibilità, autosufficienza e politiche lungimiranti. Ma qual è il loro segreto? È solo una questione di risorse o dietro c’è un mix di scelte politiche, innovazione tecnologica e cultura civica? In questo articolo scopriamo chi sono i veri campioni della sostenibilità, come ci stanno riuscendo e se questo modello è davvero replicabile.

I campioni della sostenibilità

Secondo l’Environmental Performance Index di Yale, tra i Paesi più sostenibili troviamo Danimarca, Svezia, Finlandia, Norvegia e Islanda. Queste nazioni non solo guidano la classifica per le politiche ambientali efficaci, ma sono anche esempi di autosufficienza energetica e gestione virtuosa delle risorse.

  • La Danimarca, per esempio, copre oltre il 50% del proprio fabbisogno energetico da fonti rinnovabili, in particolare dall’eolico.
  • L’Islanda è quasi totalmente alimentata da geotermia e idroelettrico, rendendola una delle nazioni più autosufficienti al mondo.
  • La Svezia ha fissato obiettivi ambiziosi: zero emissioni nette entro il 2045 e un'economia circolare in rapida espansione.
  • La Norvegia, grazie al petrolio, ha finanziato una transizione verso le rinnovabili e incentivi sull’elettrico che oggi copre oltre il 90% del     mercato automobilistico nazionale.

Questi Paesi non solo riducono le emissioni di CO₂, ma reinvestono in ricerca scientifica, educazione ambientale e infrastrutture intelligenti.

Politiche, scienza e cittadini: un equilibrio vincente

Non è solo questione di soldi o risorse naturali. Il vero motore del cambiamento è l'integrazione tra politica, scienza e partecipazione civica.

  • Le politiche pubbliche sono pensate in chiave sistemica: trasporti elettrici, tassazioni sulle emissioni, incentivi all’efficienza energetica, agricoltura sostenibile.
  • La ricerca scientifica è finanziata e utilizzata in modo strategico per innovare nella gestione dei rifiuti, nella mobilità e nell’efficienza urbana.
  • Ma il ruolo chiave è quello dei cittadini: in questi Paesi, la consapevolezza ambientale è diffusa. Le persone riciclano di più, consumano meno, scelgono prodotti locali e partecipano attivamente alle decisioni della comunità.

In Svezia, ad esempio, lo stile di vita “lagom” (non troppo, non troppo poco) ha creato una cultura dell’equilibrio che si riflette anche nei consumi. In Finlandia, il concetto di "sisu",resilienza collettiva, ha reso le politiche green parte dell'identità nazionale.

Utopia o futuro possibile?

Guardando ai grandi Paesi industrializzati, questa realtà può sembrare un sogno lontano. Eppure, i numeri dimostrano che la sostenibilità è una scelta politica e culturale, non solo una questione geografica o economica.

Molti Paesi dell’Europa centrale e persino alcune città negli Stati Uniti o in Asia stanno seguendo questi modelli. Portland, Singapore, Amsterdam e Seul, ad esempio, hanno intrapreso azioni ambiziose per decarbonizzare la mobilità, proteggere la biodiversità e migliorare la qualità dell’aria.

Certo, la transizione richiede tempo, investimenti e un forte consenso politico. Ma non è utopia: è un processo concreto e realizzabile, che parte dalla volontà e dalla visione.

Il mondo può cambiare, un Paese alla volta

Immaginare un mondo dove ogni Paese diventa autosufficiente e sostenibile non è più fantascienza. È una strada già battuta da chi ha avuto il coraggio di scegliere la sostenibilità come asse centrale delle politiche economiche e sociali.

La vera sfida non è tecnologica, ma culturale: possiamo imparare dai migliori, adattare i loro modelli e costruire una politica ambientale che metta al centro il pianeta, la scienza e le persone.

Se i cittadini, i governi e le imprese collaborano, la sostenibilità può diventare la normalità, non l'eccezione. Forse non sarà domani, ma sicuramente non è più solo un sogno.

Fonti:

·      Environmental Performance Index(https://epi.yale.edu)

·      Climate Change Performance Index (https://ccpi.org)

·      International Energy Agency – IEA (https://www.iea.org)

Cosimo Squillante
April 12, 2025
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